Il risveglio del Budda. Una nuova prospettiva per la religione by Clark Strand

Il risveglio del Budda. Una nuova prospettiva per la religione by Clark Strand

autore:Clark Strand [Strand, Clark]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Esperia
pubblicato: 2015-06-14T22:00:00+00:00


[1] La rivoluzione umana, vol. I, pag.VI

[2] Ibid., vol. iv, pag. 128

Trasmettere la fiamma della riforma

La salute di Toda peggiorò rapidamente nei mesi che trascorsero dalla dichiarazione contro le armi nucleari alla sua morte in un ospedale di Tokyo il 2 aprile 1958. Eppure, la diminuita vitalità sembrava rafforzare la sua risoluzione. Le sue ultime decisioni da leader della Soka Gakkai evidenziano un senso di missione molto più definito, come se alcuni problemi gli fossero divenuti perfettamente chiari solo nel momento di passaggio del testimone.

La prima di queste decisioni fu di rimuovere dalla Soka Gakkai quei responsabili che usavano abitualmente l’organizzazione per tornaconto personale. Durante i primi anni, alcuni avevano approfittato della loro influenza sui membri, il cui numero cresceva velocemente, per proporre polizze di assicurazione o altri prodotti e servizi del tutto estranei alle finalità dell’associazione. Toda osservò che, solo per le sue dimensioni, era certo che la Soka Gakkai avrebbe attratto un vasto numero di parassiti che, se lasciati fare, avrebbero divorato l’organizzazione dall’interno. La seconda decisione fu di eliminare il conferimento di cariche onorifiche e di affidare i ruoli di dirigenza esclusivamente sulla base dell’impegno e della competenza. Queste raccomandazioni vennero istantaneamente applicate e quarantasei responsabili vennero destituiti il 28 marzo, meno di una settimana prima della morte di Toda.

Si trattava di raccomandazioni ragionevoli che furono accolte con sollievo dalla maggioranza dei membri. Ma la loro reale importanza risiede nel fatto che entrambe puntavano a prevenire la stagnazione. Dopo aver trasmesso la fiamma degli insegnamenti della Soka Gakkai ai membri più giovani, Toda era passato a preoccuparsi di tutti i problemi interni all’organizzazione che avrebbero potuto portare alla sua fine. Ci sono solo due modi in cui la fiamma di una candela può spegnersi. Il primo è quando il vento o qualche altra forza esterna agisce su di essa. Toda aveva già preso precauzioni in questo senso, dando una forte struttura alla Soka Gakkai. Il secondo modo è più pericoloso e molto più insidioso, perché consiste nel lasciare semplicemente che la candela continui a bruciare. Anche se nessun’altra forza agisce sulla fiamma, alla fine la cera si esaurisce e la candela si spegne. Per scongiurare questo pericolo l’unico modo è continuare a espandersi e diffondere l’insegnamento ad altri, fino alla «cinquantesima persona», per vedere quanto lontano può arrivare. La fiamma doveva continuare a essere passata da un membro all’altro.

Questo fu l’ultimo problema affrontato da Toda, che volle assicurarsi che la dirigenza della Soka Gakkai rimanesse attivamente coinvolta nella propagazione degli insegnamenti del Buddismo di Nichiren. Egli voleva infatti evitare di correre il rischio che la Soka Gakkai degenerasse in una struttura autoritaria – un destino quasi inevitabile per le organizzazioni religiose di una certa grandezza, a meno che non vengano prese misure preventive. La condivisione della pratica con gli altri era già parte integrante del Buddismo di Nichiren: Toda si sentì pertanto doppiamente giustificato nel renderlo lo scopo principale della Soka Gakkai. Ma c’era anche uno scopo pratico dietro questa decisione. Il genio di Toda risiede nell’aver unito la ragione spirituale e quella pratica in una sola.



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